La chiusura del cerchio

L’importanza della chiusura nella vita, dalla chiusura di un ciclo allo slancio di serenità.

Tempo di lettura

L’ultimo chiuda la porta. Oggi ho chiuso un ottimo contratto. Attendiamo la chiusura della borsa, oppure quella dei seggi, per scoprire chi amministrerà la nostra città.

Alcuni cercano come si effettui la chiusura di un profilo Instagram, di un altro account o della partita Iva e sono molti a interrogarsi su come chiudere una relazione tossica.

Ognuna di queste azioni o di questi intenti è di per sé la chiusura del cerchio.


Ho passato ben 29 anni della mia vita nella “Salute Mentale”. Mi sono licenziato da Responsabile della Struttura, la stessa di cui ero stato progettista e all’interno della quale mi occupavo anche di certificare la qualità e l’impatto del lavoro svolto.


Sono stati ventinove anni importanti. Un cerchio dalla circonferenza molto lunga e ben marcata. Il mio lavoro quotidiano con i pazienti mi ha regalato davvero tantissimo. Ogni giorno mi sono confrontato con la sofferenza mentale, incontrando talvolta anche la mia.

Ed è stata la tappa più arricchente di tutta la mia vita.


Cercando di insegnare agli altri a superare i propri problemi, ho risolto i miei. Ho imparato cosa significa il dolore più forte di tutti, quello psichico. Perché la mente può far diventare reale tutto. Se qualcosa, qualsiasi cosa, non esiste nella realtà, ma è vivo nella tua mente, allora per te è reale.


E scrivere queste frasi, condividerle con te è per me un “rendere grazie”. Perché anche le cose belle finiscono: prima o poi, arriva il momento in cui è necessario chiudere il cerchio. Il capitolo finale. Mi sono licenziato e ho realizzato subito in maniera nitida che non volevo assolutamente scappare da qualcosa, ma salutare un mio periodo. Un rapporto, un “me”, che non esisteva più nell’attualità.


Sono grato. Ringrazio ogni istante e tutte le persone con cui ho lavorato o collaborato, perché tutto questo è il mio patrimonio di domani.

La desolazione è inevitabile, come l’incertezza. Quando si disegna la chiusura del cerchio, si realizza che stiamo vivendo una fase che potrebbe avere effetti permanenti sul nostro futuro.

Bisogna saper guardare il cerchio, nella sua perfezione o imperfezione, e congedarsi.


Lasciar andare è importante. Rimanere aggrappato con tutta la forza a una situazione che non ti appartiene più è solo e solamente deleterio. E se lasciare l’appiglio, se l’atto del chiudere rende tristi, è giusto sperimentare la tristezza, incamerare la sofferenza, perché sono tutte sensazioni necessarie per potersi poi congedare.


Un po’ come nel lutto, la chiusura di un ciclo ha le sue fasi. Quando le tue emozioni iniziano a incresparsi potresti voler negare ciò che provi e che sta accadendo, ti sentirai arrabbiato e poi triste. Un intenso senso di perdita e smarrimento accompagna tutti i giorni con lunghe e infruttuose riflessioni. Ed è qui, quando è naturale darsi per perduti, che è necessario ritrovare l’oggettività. Guardare il cerchio, rendere grazie e congedarsi.

Per correre nuovamente verso un nuovo traguardo, senza scappare.









Torna al Blog
Business Coaching PNL Crescita Personale

Contattami

Parlami di te o del tuo progetto, ti risponderò velocemente e inizieremo il percorso per raggiungere i tuoi obiettivi

Ho letto l'Informativa sulla Privacy ed autorizzo il trattamento dei dati personali    

La tua nuova opportunità è a solo pochi minuti da qui, inviami una mail e cominciamo subito