Come prendere una decisione importante

Affidarsi alle emozioni o alla ragione?

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Come prendere una decisione importante?

Quanti giorni possono passare prima di aver preso una decisione, soppesando tutti i pro ed i contro (e senza peraltro riuscire a scegliere)?
La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) ci viene in aiuto, facendoci fare un percorso alternativo, ecco come.

Prendere una decisione: quante decisioni prendiamo in un giorno?


A che ora svegliarsi, cosa mangiare a colazione, come vestirsi, prendere la macchina o andare a piedi al lavoro, come salutiamo gli altri, tutte le scelte che compiamo in 24 ore rappresentano nel complesso un numero altissimo. Eppure non soppesiamo ogni decisione, spesso agiamo nel volgere di pochi secondi, come è possibile?


L’essere umano sovente agisce ottimizzando i processi mentali, utilizzando scorciatoie che semplificano la soluzione di problemi cognitivi anche complessi. Vediamo un esempio semplice ed efficace, riportato da Alessandro Baricco nel suo “Next”: sei in centro, stai camminando tranquillamente, ma noti all’improvviso che una folla urlante ti viene incontro, correndo in direzione opposta alla tua. Semplicemente non continuerai a camminare verso un probabile rischio fischiettando in tutta tranquillità, posso scommettere che ti unirai alla massa in fuga.
 
La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) si è occupata e si occupa proprio di questo: comprendere i meccanismi sottostanti alla presa di decisione. In generale si può dire che frequentemente siamo portati ad adottare atteggiamenti che abbiamo visto “funzionare” per esperienza, altri ancora che ereditiamo dai nostri predecessori (pensiamo a quelli che hanno permesso la sopravvivenza della specie fino ad oggi). 

Un libro che potrebbe sorprenderti è “Le armi della persuasione” di Robert Cialdini, che spiega in maniera convincente il perché alle volte diciamo “sì” quando in realtà non eravamo propensi a farlo.  Con il principio di riprova sociale riesce inoltre a stabilire il perché in mancanza di altri comportamenti validi ci replichiamo quello di altre persone.

Come prendere una decisione davvero importante, allora?


Bene, adottiamo milioni di “provvedimenti” quotidianamente, ma quelli importanti seguono dinamiche differenti? Se lo vogliamo, sì. Ce ne sono alcune che nessuno prende a cuor leggero e, per quanto nel nostro “metro di giudizio” vi siano anche associazioni di pensiero inconsce, ho un consiglio per te: ribalta il punto di vista. Cerca il “viaggio” che non faresti istintivamente, l’itinerario differente.

Esistono tante tecniche per prendere nuove decisioni, fare nuove scelte, darci nuove opportunità, una tecnica affascinante è “La tecnica del come peggiorare” ( del Coaching Strategico di Giorgio Nardone e Paul Watzlawick). Ed a proposito di domande potenti, facciamoci queste due domande:

«Se volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece di migliorarla, come potrei fare?»
cerca di enumerare tutte le possibili modalità che metteresti in atto, descrivili in modo da avere chiaro i metodi attraverso i quali, in pratica, potresti aggravare il problema invece di risolverlo.

Oppure domandati:
«Quali sono tutti i metodi o le strategie che, se adottati, porterebbero a un sicuro fallimento del mio progetto?»
Come si puoi ben capire, la logica delle due domande è esattamente la stessa, quella che viene evocativamente espressa nello stratagemma: «Se vuoi drizzare una cosa, impara prima tutti i modi per torcerla di più».
Questo è un processo di incentivazione della creatività e dell’inventiva.
Come hai sperimentato almeno in qualche occasione, quando ti sforzi  di trovare soluzioni alternative volontariamente e razionalmente, il più delle volte hai un grande difficoltà a trovare nuove vie non ancora percorse e tendi a ricalcare i soliti itinerari mentali.
Se invece forzi la tua ragione a cercare i metodi per peggiorare o per fallire, fai sì che la tua razionalità si orienti in tale direzione e quindi smetta di impedire i processi creativi. In tal modo la tua mente potrà scoprire alternative perchè che si è liberata dalla trappola paradossale dello sforzo volontario, che inibisce la scoperta spontanea. In altri termini, si usa un paradosso per bloccare un fenomeno paradossale.
Voglio svelarti che queste domande se le sono poste prima di te tutti i più grandi inventori, da Archimede a Leonardo fino a Edison, quando dovevano trovare soluzioni alternative a problemi fino ad allora irrisolti.

Imponiti, insomma, di non seguire alcuna scorciatoia: abbandonare la propria zona di comfort e muoversi su di un sentiero che non si conosce è la scelta vincente. Talvolta, per paradosso, si scoprono modi di agire che “funzionano” molto meglio e che in futuro adotteremo quasi automaticamente.
Prova a pensare alla strada. Sei nella tua auto. Ogni giorno per recarti a lavorare (e poi per tornare a casa) fai sempre il solito tragitto. Magari è bello, o forse no, il fatto è che spesso arrivi a destinazione e non sai come hai fatto, se c’erano semafori rossi, chi hai incrociato nel viaggio, se ti sei fermato allo stop! In realtà tutte queste cose sono accadute, ma tu hai guidato sovrappensiero, hai fatto azioni inconsce, hai fatto scelte in automatico.
Se percorri la stessa strada nella vita, non potrai mai incontrare la novità, la svolta della tua vita! Che ti assicuro non stà nel gratta e vinci!
E nemmeno la fortuna esiste, esiste solo il saper cogliere le opportunità che ci sono nel mio ambiente e se non ci sono, andarmele a cercare altrove!
Tutto questo si impara, a qualsiasi età!


Siamo fatti di scelte, e non scegliere è una scelta!


Cosa c’è di nuovo che ti aspetta?  Ti va di scoprirlo?











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