Parole Importanti

Un aforisma per la vita: le parole sono importanti. Scopri come le parole influenzano il cervello e le azioni.

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Le parole sono importanti, lo diceva Nanni Moretti ed è oggi una frase da farsi tatuare addosso. Non si tratta più solamente di un film, ma di come le parole influenzano il cervello e, di conseguenza, le azioni.


Ti è mai successo di perdere improvvisamente il filo (ed il senso) di un discorso? Qualcuno, in televisione, oppure a una conferenza, sta parlando e all’improvviso smetti di seguirlo. Quando ascoltiamo un interlocutore di fatto l’attività neurale si sincronizza con il ritmo iniziale, proprio come una ruota della bicicletta, che, impostata la pedalata, continua con la stessa tempistica. Un cambio di velocità significa poter incorrere in un possibile equivoco, poiché il cervello “campiona la velocità del parlato”. Lo sostiene Anne Kösem nella ricerca pubblicata su Current Biology, tutta made in Netherlands


Ho utilizzato l’inglese? L’ho fatto volontariamente, perché la lingua influenza il modo in cui percepiamo le parole. Se la ritmica ci aiuta addirittura a stabilire il senso dei discorsi, talvolta ad anticipare i suoni (a prefigurarli), l’utilizzo della madrelingua implica per ognuno di noi emozioni che non vengono coinvolte quando parliamo una lingua appresa nel tempo. Essere madrelingua cinese, italiana o francese potrebbe avere influenze dirette sull’architettura del pensiero, come sostiene uno studio della rivista PLOS ONE.


Le parole, inoltre, formano i pensieri e questi ultimi influenzano i comportamenti, che a loro volta plasmano il destino. “Le parole hanno il potere di distruggere e di creare” si dice nella “religione” buddhista ed ecco che diventa necessario calibrare attentamente le parole da dire a se stessi e agli altri. Le parole sono la materializzazione delle idee, modellano i sentimenti e le sensazioni e scatenano cambiamenti quantificabili.


A sostenerlo sono i risultati delle ricerche di Mark Walkman e Andrew Newberg, ritratti nel libro “Words can change your brain”, che parte dalla dimostrazione di cosa accade nel cervello al solo ascoltare le parole “no” e “sì”. Se la frase che intercettiamo comincia con una negazione, assistiamo al secernere di cortisolo, l’ormone dello stress. Viceversa una sentenza che inizia con un “sì” fa aumentare la produzione di dopamina, l’ormone del benessere.


Uno studio della Friedrich Schiller University ha dimostrato che le espressioni affettuose e positive attivano la corteccia prefrontale, nell’area legata alla considerazione di sé e alla presa di decisioni emotive. 

Pensa al tuo ruolo sul lavoro. Che tu sia un impiegato o un quadro dirigente, un dipendente, un manager o un libero professionista, sai già di come parole positive di apprezzamento incentivino lo spirito di collaborazione e indentitario.


Tutto questo è dovuto al fatto che il nostro cervello primitivo è impostato per proteggerci dalle situazioni potenzialmente pericolose, mirando alla sopravvivenza. Siamo fatti per preoccuparci. Tuttavia possiamo agire per il meglio, scegliendo solo parole positive per noi e per gli altri.  A volte basta fermarsi e riflettere. “Pe(n)sate le parole che dite”. Specialmente in questo momento dobbiamo soppesare le parole, pensare che ognuna di esse provocherà una emozione, essere consci che i nostri pensieri sono immagini, imparare a dare ad ognuno di essi una sua sensorialità.


Se un pensiero ti risulta difficile o negativo, prova a cambiare cornice. Visualizzalo, inseriscilo in un contorno e poi cambialo, coloralo, dotalo di profumo e vedrai che qualcosa nella tua percezione cambia, perché avrai creato una immagine diversa del tuo pensiero.

Nella solitudine, come nella compagnia forzata è molto utile il pensiero divergente e, insieme ad esso, un buon rapporto con il proprio pensiero.

Ti sei mai chiesto, ad esempio come hanno fatto persone come Antonio Gramsci o Silvio Pellico a resistere così tanto tempo in spazi angusti, in una vera e propria tortura? Dalla loro hanno sempre avuto un pensiero positivo, hanno coltivato l’idea che avrebbero sorpassato quel momento, colorando le stanze in cui erano confinati di studi e riflessioni che hanno poi cambiato il mondo.


Voglio lasciarti con alcune parole che trovo molto importanti, che sono i tre capisaldi su cui puoi scegliere di basare la tua vita da adesso in poi.


Resilienza. Perché dobbiamo imparare a tollerare lo sforzo, per poi riacquisire le nostre caratteristiche. La flessibilità di pensiero non deve mai venire meno, anzi dobbiamo riuscire a spingerci oltre, con le azioni e con la mente.


Ispirazione. Tutti noi possiamo ispirare gli altri, possiamo essere la personificazione di un valore a cui tendere. Ispiriamo chi abbiamo intorno, riscopriamo il valore della comunità, rafforziamo l’empatia.


Reimmaginazione. Dobbiamo reinventarci e per farlo è necessario attivare i nostri pensieri verso una nuova raffigurazione di noi stessi. Come ti vedi tra un mese o tra un anno? Pianifica le azioni che ti portano verso il cambiamento. 


Siamo già fuori della zona di comfort, visto? Adesso non ti resta che contattarmi e insieme cominceremo a sviluppare il tuo potenziale, portando al massimo le tue abilità.

Contattami e godiamoci l’avventura verso il nuovo traguardo!









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