Fermarsi

Chi è capace di fermarsi prima di sbattere la testa contro il muro?

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Fermarsi. Ogni tanto bisogna fermarsi per riposare. A volte è necessario fermarsi nel parlare, interrompersi, specie quando si ha l’impressione di aver detto troppo. O poco. 

Fermarsi allo stop o all’ingresso di una rotonda, per dare la precedenza. Fermarsi per riprendere fiato. La vita è fatta dei momenti di azione, ma anche di soste. E pensandola come un cammino, ci sono i chilometri percorsi, quelli da fare e le pause. 


Esiste più di un tipo di sosta. Ci sono pause calcolate, step già messi in conto durante la pianificazione del nostro progetto. Ovvero chance che servono per analizzare, controllare ciò che si è fatto e programmare il passo successivo.

Accade talvolta, invece, che ci si debba fermare senza preavviso.

Come quando, all’improvviso, la macchina si ferma. Ti è capitato, lo so, e adesso stai visualizzando quella volta.


Immagina di aver intrapreso il sentiero dei pellegrini per eccellenza, la celebratissima Via Francigena. Hai calcolato tutto, dove fermarti, le distanze da fare ogni giorno, ma improvvisamente comincia a piovere. Proprio nel mezzo di una tappa con ancora tanta strada da fare per riposare senza pensieri. Hai due alternative: continuare a camminare sotto la pioggia (e probabilmente ammalarti, dovendo dare poi forfait alla tua missione), oppure fermarti e attendere che il tempo si ristabilisca e torni il sereno. 


Si tratta di imprevisti che fanno parte essi stessi del tuo percorso e che possono addirittura rivelarsi come occasioni giuste, nel momento giusto. Il tuo traguardo rimane lo stesso. La meta da raggiungere non si avvicina se ti fermi, vero, ma semplicemente ci metterai un giorno di più ad arrivare e di conseguenza dovrai riprogrammare i prossimi passi e con la prima schiarita riprenderai a marciare verso l’obiettivo. Il tuo sogno è sempre realizzabile e lo realizzerai con un solo step in più, è tutta una questione di prospettive.


Incaponirsi è sbagliato, lasciamelo dire. So benissimo cosa succede di solito. Hai un piano e questo salta a causa di un imprevisto. Invece di guardarti intorno e valutare le opportunità della sosta, tiri fuori tutta la tua rabbia e tutta la tua ansia. Sai perché va così? Hai perso il controllo di ciò che avevi progettato, il tuo sconvolgimento è dato da un forte senso di impotenza e dalla insicurezza che la novità genera. 


Facile a dirlo, meno a interiorizzarlo: non puoi avere il controllo di tutto. C’è una percentuale abbastanza bassa di eventi che non puoi assolutamente prevedere e proprio per proteggerti da reazioni burrascose e inutili, devi sviluppare resilienza, cioè capacità di adattarti agli ostacoli non previsti che si presentano, e agilità mentale, così da rispondere (e non reagire) alla sosta. Mantenendo salda la motivazione per conquistare i traguardi.


Procedere con analisi è un ottimo metodo, in qualsiasi circostanza. Valutare le possibilità, osservare e raccontarsi il contesto serve per meditare e vivere nel “qui ed ora”, ma anche per comprendere quale sia la strada più proficua prima di scegliere. Come diceva Albert Einstein: “Se avessi solamente un'ora per salvare il mondo, passerei 55 minuti a definire bene il problema e 5 a trovare la soluzione”.










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