Non lamentarti

Ripetilo a te stesso: Non lamentarti. Smettere di lamentarsi sarà la cosa migliore che farai per te stesso.

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Questo è esattamente il momento di farla finita e cambiare in positivo la tua esistenza. Impara e ripetiti una prima regola da seguire: “Non lamentarti”. 

Smettere di lamentarsi in continuazione avrà effetti positivi sulla tua vita e influirà positivamente su tutte le persone che ti circondano. Perchè? È semplice: lamentarsi fa male, lo dice la scienza.


Sinteticamente: quella di lamentarsi è una operazione in cui spendiamo energie e tempo, danneggiando il nostro equilibrio, andando a rompere il benessere psicologico e fisico.


Una ricerca realizzata dalla Stanford University, portata avanti dal Prof. Robert Sapolsky e intitolata “New studies of human brains show stress may shrink neurons”, ovvero “Nuovi studi sul cervello umano mostrano che lo stress può danneggiare i neuroni”, lo dimostra chiaramente sul cervello dei ratti e incrociando anche altre ricerche, in linea teorica, sull’uomo.


Lo studio comincia dai neuroni. I neuroni sono connessi tra di loro da “sinapsi”. Queste sono separate dal cosiddetto “spazio sinaptico”. Ogni volta che viene formulato un pensiero, una sinapsi si collega ad un altra, creando un ponte che veicola le informazioni. È comprensibile come formulare pensieri negativi vada direttamente a influenzare numerosi concetti e pensieri, facilitando una visione pessimistica del proprio percorso.


Attenzione, perché se lamentarsi è negativo per noi, lo è anche per chi ci circonda. Allo stesso modo: se ti trovi in compagnia di qualcuno che si lamenta a ripetizione, ti condizionerà in maniera negativa.


Ecco il perchè: quando siamo vicini a una persona che sta sperimentando una emozione molto forte il nostro cervello vive in un certo senso la stessa emozione.

Ne consegue che lamentarsi spesso e dimostrare la propria rabbia agli altri è un metodo infallibile per sbagliare e stare male in due. Sfogarsi per una situazione negativa con un amico è normale, utile, rientra nel nostro essere animali sociali, lamentarsi senza sosta è altro. 


Jeffrey Lohr, che si occupa di studiare proprio il modo in cui ci sfoghiamo, lo spiega in un modo pittoresco: “Quando siamo in un ascensore facciamo molta attenzione ad emettere meno aria possibile. Sfogare la rabbia in maniera inopportuna è simile a fare un peto in un luogo chiuso come gli ascensori. Forse ad alcuni sembra una ottima idea, ma vi garantisco che non lo è”.


Il tutto ruota intorno allo stress. Lo sapevi che lo stress agisce sulla tua salute fisica? Quando il cervello è dedito a pensieri negativi, a indebolirsi è il sistema immunitario. La pressione sanguigna si alza e aumenta il rischio di sviluppare una malattia cardiaca, obesità o diabete.

Sempre secondo la Stanford University 30 minuti di lamentele (proprie o una esposizione alle stesse) provocano umore basso, irritabilità, negatività e stanchezza fisica, con la possibilità di un danneggiamento (permanente?) dei neuroni.


Il nostro cervello, se sottoposto a lamenti continuativi, genera un aumento di cortisone (ormone dello stress), che ci rende più irritabili e intacca la nostra capacità di problem solving, collocata nella stessa area del cervello “sotto attacco”.


Un ulteriore studio del 2016, portato avanti da Sheela Vyas (Sorbonne Université | UPMC · Department of Neurosciences Paris Seine), con la collaborazione di molti enti europei e di altri ricercatori, ha messo in luce la correlazione tra l'esposizione prolungata allo stress e lo sviluppo di neuro- e psicopatologie. Cito testualmente dall’abstract: 

Esistono ora ampie prove di relazioni causa-effetto tra stress prolungato, livelli elevati di GC e disturbi cognitivi e dell'umore, mentre l'evidenza di un legame tra stress cronico / GC e disturbi neurodegenerativi come l'Alzheimer (AD) e il Parkinson (PD) è in crescita.”


Credo basti questo per ripeterti: Non lamentarti. Se non esiste una soluzione è inutile, mentre se intravedi un modo per risolvere le cose: adottalo. E quando puoi affidati all’ironia, una delle armi più incredibili che abbiamo nel nostro “arsenale” personale.


Voglio aggiungere un ulteriore motivo. Nella nostra mente la correlazione tra pensieri, emozioni e parole è forte ed è per questo che non mi stancherò di ripetere l’adagio: “Le parole sono importanti”. Lo sono, eccome. Il modo in cui descriviamo gli eventi, il nostro stato d’animo, una emozione, può influire direttamente sulla nostra visione del mondo. 

Ma questo lo scopriremo nel prossimo articolo, continua a seguirmi e… non lamentarti!









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