Ultimi giorni del 2018, tempo di propositi per il nuovo anno: hai analizzato i mesi passati per comprendere come essere migliore in quelli a venire? Ho in serbo per te il mio preferito tra i riti “portafortuna” per il nuovo anno, anche perché non ha proprio niente a che vedere con la sorte, ma con la tua volontà di determinarla, di divenire cosciente attore protagonista della tua vita in ogni sua sfaccettatura: amore, scuola, lavoro, etc.
Ancora pochi istanti prima di cominciare. Quante cose sono accadute in questo ultimo tratto di percorso? Scommetto che ci sono state occasioni perse o vicende che avresti voluto veder prendere un’altra piega. Come ho scritto nell’articolo precedente (che ti invito a leggere) sono davvero molto pochi i fattori che non dipendono da noi e che non riusciamo a controllare: il destino non esiste di per sè, ognuno di noi ne è artefice. Ecco, quindi, che ti chiedo di rivolgere il pensiero a cosa avresti potuto fare, a quali comportamenti avresti potuto adottare per ottenere un risultato differente.
Che cosa accomuna un buon proposito un desiderio e un obiettivo?
Il punto di arrivo al di là del ponte,
quella struttura che solo noi possiamo costruire per far diventare i propositi obiettivi raggiungibili.
Il risultato atteso, il beneficio desiderato, il miglioramento ambito.
Una costruzione che necessità di fondamenta importanti, solide, rappresentate da ciò che ho, le stesse che riescono a farmi capire di cosa io abbia bisogno per traversare il fiume impetuoso dell’incertezza. Quel ponte che mi porterà dove desidero!
Sono molti anni che tutte le notti fra il 31 e il 1 gennaio faccio questo rito (gioco), e ogni volta ho ritrovato in questo semplice strumento il fondamento per il nuovo anno e per i miei obiettivi.
Scettica, scettico?
Non credi ai riti?
È solo un gioco?
Il rito e il gioco sono i due strumenti più efficaci usati da millenni per imparare e prepararsi a mantenere il controllo degli eventi, i cuccioli di leone giocano a combattere fra di loro allenandosi per i futuri combattimenti che dovranno affrontare per proteggere il territorio o per procurarsi cibo, molte filosofie e religioni utilizzano il rito come momento di ripartenza, di raccolta delle energie per fronteggiare la vita, e padroneggiare il presente.
Se hai voglia di scoprire, sei curiosa o curioso e pensi che da tutto si può imparare qualcosa di buono, mettiti comoda/o, e tieni vivi i tuoi propositi per il nuovo anno, ti serviranno tutti.
È da poco passata la mezzanotte, è il primo gennaio, hai abbracciato, baciato tutti entusiasta e hai risposto hai messaggi di auguri sul cellulare.
Ora allontanati dieci minuti… lascia lo smartphone… e prendi un foglio di carta (anche piccolo), una penna ed un accendino. Trova un luogo isolato dove poter stare con te (la persona più fidata che c’è).
Su un lato del foglio scrivi 2018 e nell’altro 2019. Ascoltati e scrivi nella prima colonna quello che in questo anno hai conosciuto, che hai scoperto di te, con cui ti sei scontrato o di cui sei rimasto deluso nei tuoi comportamenti di fronte a ciò che è successo, le tue reazioni, ciò che ti non ti è piaciuto e cosa ti è piaciuto di te. Sii sintetico, poche parole significative.
Respira profondamente, ascolta e controlla la profondità del tuo respiro.
Ok il 2018 è andato.
Ora delle cose che hai scritto… scegli cosa portare nel 2019 e trascrivilo nel lato del foglio corrispondente.
Respira profondamente, ascolta e controlla la profondità del tuo respiro.
Leggi il tuo 2019 tutto di un fiato, prendi l’accendino e dai fuoco al foglio. Mentre brucia ripensa al tuo 2019.
Buon 2019!
Le basi son messe, hai interiorizzato cosa di te hai acquisito per il tuo 2019, la forza e le risorse con cui inizi questo anno!
Io ho preparato delle sorprese per te nel 2019 e sono convinto che ti piaceranno!
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