Buon San Valentino!
Te lo auguro andando un po’ controcorrente e parlando dell’amore virtuale, di quel “digital love” che molte persone combattono, sostenendo la sua impossibilità. Una relazione virtuale, dicono, non è possibile, perché manca la fisicità.
Stai anche tu scuotendo la testa. Perché se, come scriveva il Sole 24 Ore nel febbraio 2018, una relazione su tre nasce dalle App di Dating e se negli Stati Uniti il 30% degli utenti di età compresa tra i 19 e 29 anni utilizza abitualmente siti o app di appuntamenti, questo significa che molto probabilmente non ho bisogno di convincerti. È tutto sommato probabile, che sia successo anche a te di coltivare una relazione in rete, un amore virtuale. Numerose nascono all’interno di un gruppo Facebook, grazie ad interessi condivisi, poi messaggi, mail, whatsapp e via discorrendo. Niente di male, anzi, l’amore quando è vero è il più nobile dei sentimenti.
E allora Buona Festa degli innamorati a tutte le coppie che non andranno a cena fuori in un locale romantico, alla ricerca di un menù afrodisiaco, ma a tutti quei fidanzati che brinderanno a distanza, davanti a uno schermo, sia esso quello di un laptop o di uno smartphone.
Voglio dire subito, però, che non tutto ciò che riguarda la sfera virtuale è da prendere alla leggera, è necessario mettere nero su bianco delle avvertenze, come si fa con i farmaci. Attenzione, quindi: l’uomo o la donna con cui stai tessendo una fitta trama di frasi, video, email e telefonate non è la tua anima gemella. Non ha più possibilità di esserlo della persona che incroci a fare la spesa o che sta camminando adesso sotto casa tua.
Lo dico per due semplici motivi: non esistono anime gemelle, ma solo la volontà, faticosa, di stare insieme, coltivando una relazione e con essa i momenti di solitudine e le amarezze che da essa possono derivare. Vivere in due è difficile e proprio in virtù del tempo che si spende per l’altro l’unione assume una importanza ancora più grande.
Secondo: il fatto che non ci sia stato un incontro reale ha posto la tua mente nella condizione di fantasticare e, per l’appunto, di idealizzare l’immagine dell’altro. Che diventa così un modello perfetto, talmente ineguagliabile da risultare inadeguato già al primo sguardo del primissimo appuntamento dal vivo.
Facciamo un passo indietro, anzi, avanti, verso le relazioni virtuali. Gli schermi sono dei “muri” e se presentano alcuni svantaggi, hanno il pregio di rendere le conversazioni più veritiere. Passando al di là dei profili fake, una persona che chatta con te da uno schermo è più libera, sente di poter tenere sotto controllo la relazione e i suoi sviluppi, non prova angoscia o panico per i propri supposti difetti e si lancia senza problemi, dimenticando le personali timidezze ed inibizioni.
È un dato di fatto, online siamo più “veri”, talvolta aboliamo consapevolmente le regole non scritte del quotidiano.
La sociologa Amaranta Cecchini, esperta di relazioni e tendenze psicologiche sulla contemporaneità, sostiene che l’assenza fisica della persona non impedisce assolutamente l’instaurarsi di legami affettivi profondi, al contrario, può permettere di conoscersi in maniera ancora più sincera, intensa, radicata, emozionante. Lo scrive nel suo saggio “Intimités amoureuses à l'ère du numérique : Le cas des relations nouées dans les mondes sociaux en ligne”, risultato di cinque anni di studio. Ma non tutto è necessariamente differente: sono molti i casi di relazioni nate online che si stabilizzano, con orari e incontri fissati, dando origine a una routine simile a quelle abituali. Al contempo è leggermente più facile che un amore sbocciato in internet sia “eterno”, perché è più imprevedibile.
Tutto questo sembra ormai un dato acquisito. Quanto tempo passi mediamente davanti allo schermo del tuo smartphone? Gli italiani passano online 6 ore e 4 minuti di media, lo dice il Global Digital Report 2019. La distinzione tra “reale” e “virtuale” sembra venire sempre meno, come del resto ipotizzano alcuni sguardi lungimiranti sul futuro. Sto pensando a “Lei” (“Her” in lingua originale), il film del 2013 che vede protagonista Joaquin Phonenix, lo stesso attore che ha recentemente vinto il premio Oscar per la pellicola “Joker”. In questo suo lungometraggio precedente l’attore finisce per innamorarsi di un sistema operativo, una sorta di applicazione assolutamente intelligente, capace di evolversi e provare emozioni.
Fa riflettere, no? Di conseguenza credo che dovrò rinfoltire il mio curriculum, mettermi a studiare attentamente le possibili relazioni “uomo-intelligenza artificiale”, in modo da affrontare casi di counseling o coaching di coppia in tutte le possibili evenienze.
E in secondo luogo, oltre gli scherzi, se hai deciso di chiudere la tua relazione online (perchè magari hai già un rapporto stabile, forse una famiglia con figli), ma non sai come fare, oppure se vuoi comprendere perché la dinamica online ti abbia attratto così tanto, contattami e parliamone.
Conosco approfonditamente le dinamiche di coppia, ho avuto spesso occasione di approfondirle collegate alle problematiche della vita moderna. Talvolta l’insoddisfazione personale o lo stravolgimento dei rapporti dovuto alla nascita di un figlio possono causare stress e estraniazione dalle dinamiche familiari. Ad amare, a volte, si impara e può essere utile un aiuto esterno per definire nuovi schemi in cui agire, in grado di definire nuovamente il binomio e il singolo dentro il rapporto. Contattami se vuoi un qualsiasi supporto nella tua relazione di coppia, che sia online oppure offline, assieme studieremo la strategia su misura, efficace per le tue e le vostre esigenze.
E se semplicemente vuoi vivere il tuo amore virtuale (pur dopo aver letto le avvertenze), non ti fare scrupoli e scrivi il tuo libro, il tuo romanzo dalla prima all’ultima parola.
Ancora Buon San Valentino!