Qui e ora

Siamo uno spessore di spazio in uno spessore di tempo, il qui e ora. Ti presento la mia macchina del tempo, esiste!

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La macchina del tempo esiste. E per dimostrartelo voglio farti fare un viaggio tra passato, futuro e soprattutto presente: qui e ora. Come dicevano i romani in latino “Hic et nunc”, una formula che si accompagna al “Carpe Diem” di Orazio e che ha contraddistinto la filosofia (orientale e  occidentale) e molte delle religioni più seguite dagli albori dell’uomo.


Se ti stai già figurando strane navicelle o esperimenti da capogiro, ti sorprenderò dicendo: nella tua mente esiste la macchina del tempo. Il concetto del viaggio tra differenti momenti temporali, però, non è identico a quello di percorso nello spazio. Quindi mi dispiace, ma invece che invitarti a bordo della mia Delorean modificata da Doc, ti chiederò di essere concentrato sulle mie parole. Ok, lo so, stai pensando a Martin McFly e a “Ritorno al futuro” e visto che ci siamo, ricordati una frase importante: “Nessuno può chiamarmi fifone!”. Ovviamente, assieme all’assolo di Johnny B. Goode.


Qui e Ora

Qui e ora. Rivolgi per pochi secondi i tuoi pensieri ad analizzare come si concatenano le paure, le angosce, i progetti, le speranze in tutte le tue giornate. Accade che dovresti lavorare, ma la risposta nervosa di un collega ti impedisce di concentrarti (ecco un aiuto per non perdere tempo, ma leggilo dopo questo articolo!). Ti è successo anche mentre studiavi: l’ansia e lo stress della prestazione, l’immagine già pronta della brutta figura data quasi per scontata ti facevano solamente perdere tempo. Il “domani” sarebbe stato sicuramente differente se tu avessi cercato di orientare le tue azioni verso l’essere più produttivo ed efficace, giusto?


Ecco, in quei momenti non eri nel “qui e ora”. Stavi rivivendo o anticipando le tue esperienze, avvertendo, però, sensazioni diversificate, spesso negative (la mente, con l’intento di proteggerci, può tenderci dei veri e propri trabocchetti). Ma lo abbiamo appena detto: non siamo fifoni ed è giunto il momento di conquistare la padronanza del presente.


Quando avverti un profumo legato alla tua infanzia, come ad esempio l’acqua di colonia che usava tuo padre o tuo nonno, cosa senti dentro di te? Eccola lì, la macchina del tempo. Senza alcun bisogno di ricrearla per davvero, quella fragranza si è materializzata e ti ha portato per alcuni istanti in una dimensione passata. Questo accade perché conosciamo il mondo attraverso i sensi e con essi lo interpretiamo, attribuendo istintivamente ad ogni esperienza un preciso significato.

Per cui o impariamo a gestire i viaggi che seguono all’apprendimento, oppure rischiamo di soccombere alla loro potenza.


Voglio provarti ancora di più come un semplice stimolo possa cambiare inconsciamente tutto. Quando è stata l’ultima volta che hai fatto la spesa? Ripercorri l’inizio della tua visita nel supermercato. Quale odore avverti? 

Se hai risposto “pane” sei in buona compagnia. Questo perché l’odore del pane stimola la fame in maniera istintiva, ed ecco perché spesso il banco dei prodotti da forno è il primo che trovi sulla tua strada. Profumi di pane e simili è uguale a fame, nel tuo cervello. 

Le tua spese potrebbero risentirne, esatto, ma quello che volevo dimostrarti è leggermente più complesso: un odore, una consistenza, un sapore possono alterare il tuo stato d’animo e, di conseguenza, la tua giornata.


La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) afferma che analizziamo l’esterno e immagazziniamo i nostri ricordi mediante tre canali di accesso: visivo, uditivo e cinestetico. Generalmente ognuno di noi ne utilizza uno in maniera preferenziale (senza ovviamente escludere gli altri, anzi!) e comprenderlo aiuta il coach a percorrere l’itinerario corretto con il coachee (ovvero la persona che riceve la formazione) per rielaborare gli schemi mentali. Talvolta, infatti, è necessario riscrivere la propria storia, per eliminare gli spigoli che non ci permettono di vivere il “qui e ora” con la felicità che ci meritiamo. Semplificando molto: i ricordi belli devono essere parte integrante di te, li devi portare con cura nel tuo qui e ora e nel tuo avvenire, per scatenarli ogni volta che ne avrai bisogno. Quelli “brutti” possono essere modificati per continuare ad essere presenti come moniti o insegnamenti, ma senza provocare dolore.


Eccomi qui, infatti, per aiutarti, già da adesso.

Quel tipo di distrazione, quel coinvolgimento immediato e dolorosamente profondo che alle volte ci attanaglia è ciò che dobbiamo evitare per vivere nel qui e ora e stare bene.

Se ci pensi non esiste altro tempo se non quello che stai vivendo adesso, mentre leggi le mie parole. Eckhar Tolle scrive: “Non vi è mai stato un tempo in cui la vostra vita non fosse adesso, né vi sarà mai”.


Allora, forte del fatto che nessuno potrà mai permettersi di chiamarci “fifoni”, ti chiedo di concentrarti. Appena finita di leggere questa frase smetti di fare qualsiasi cosa, ascolta i rumori, assapora gli odori e i sapori, avverti la loro intensità, osserva ciò che accade intorno. Poi, ma solo dopo, torna qui.


Fatto?

Sei pronto per incominciare a vivere una presenza non giudicante, sei a un passo dalla capacità di interrompere il pensiero. Cosa fondamentale per raggiungere un grado di consapevolezza che caratterizza, ad esempio, i monaci buddisti. Per il buddismo, la felicità come la intendiamo in occidente non esiste, ma è vera in tante piccole sfumature. Un monaco è felice perché vede un’altra persona sorridere, perché l’ha aiutata o anche solo perché ciò che mangia non ha inflitto dolore a nessuno. La felicità diventa “solo” una questione di imparare a vivere nel “qui e ora”, di immersione nel momento presente in cui non esiste ieri o domani. Lì si trova una forma di pace e consapevolezza che la maggioranza di noi potrebbe chiamare proprio “felicità”.


Come arriviamo al qui e ora? Comincia facendo ogni giorno o anche più volte in una giornata ciò che hai appena fatto con me, ovvero dedicati alle esperienze sensoriali del momento, includendo inoltre il tuo respiro e il tuo battito cardiaco. Focalizzati sull’esterno e poi sulla sensazione di vitalità del tuo corpo. Questa è una forma di meditazione molto potente. 

Da qui puoi saltare sul trampolino e interrompere il pensiero. 


La vita non aspetta, viverla aspettando che accada qualcosa, oppure rimandando a domani, o ancora proiettandosi in un’idea che difficilmente diverrà realtà è sbagliato, può solo farti del male. Investi in un qui e ora di qualità e sviluppa le tue potenzialità al massimo!                                                                    


                                                                                                                                                                                                                                       












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