Vivere o sopravvivere? la tua risposta dovrebbe essere: “Io voglio vivere!”. Esiste una chiara differenza tra vivere e sopravvivere e per quanto la vita molto spesso sembri adatta solo a chi ha seguito un corso di sopravvivenza intensivo. Talvolta ci troviamo a chiederci come sopravvivere, come fare a rimanere a galla, come affrontare un lutto, un tradimento, una delusione o più semplicemente le mille incombenze di ogni giorno.
Ma al contrario di scrivere definizioni da dizionario, voglio parlarti di mucche. Esatto. Sei mai stato in Francia? Seth Godin sì, e scommetto anche tu.
“Ricordo che, viaggiando in autostrada, eravamo rimasti incantati nel vedere le centinaia di mucche che pascolavano nella campagna dolcemente ondulata, in uno scenario che pareva uscito da un libro di fiabe. Per decine di chilometri continuammo a guardare meravigliati dai finestrini la bellezza del paesaggio che ci circondava.
Dopo una ventina di minuti iniziammo tuttavia ad ignorare le mucche. Quelle che ci si paravano davanti erano uguali a quelle che avevamo appena visto, e ciò che inizialmente ci aveva stupiti ormai era diventato del tutto normale, anzi, peggio ancora, banale. (…) Una mucca viola. Quella sì che susciterebbe interesse (almeno per un po’)”.
Prendo a prestito un passo iniziale di un libro a me caro (in fondo trovi le informazioni per comprarlo, se vuoi) per parlare di te. Sei una persona con gusti precisi, carattere definito, hai compiuto le tue scelte, hai formulato sulla base della tua esperienza delle convinzioni. Sei, insomma, un insieme complesso e particolare, che alcuni non esiterebbero a definire con la parola “normalità”. Tutte le vacche, grasse o magre, si assomigliano un po’. Il fatto è che se lo decidi, se lo vuoi, puoi colorarti come preferisci, e distinguerti.
Attenzione: non sto parlando di cambiare taglio di capelli, essere esuberante oppure originale a tutti i costi, si tratta di decidere di investire su di te. (Clikka qui per saperne di più)
Vivere o sopravvivere?
Sopravvivere significa comportarsi da mucca, in un mondo di mucche. Accontentarsi del proprio pigmento, ruminare la stessa cosa che ruminano gli altri, lasciarsi mungere.
Lo so, stai sentendo più forte dentro di te la frase: “Io voglio vivere!”. Ed è un bene, ma voglio che tu provi ad analizzare quel grido, cosa puoi fare per accompagnarlo?
Come la tua situazione può svilupparsi? Sono sicuro che puoi intervenire in molti modi, a partire dalla tua quotidianità. Comincia a valorizzare le tue specifiche caratteristiche, scegli di essere te stesso e parti proprio dal testo che ti segnalo. È una delle pietre miliari del marketing degli ultimi decenni e non parla strettamente di crescita personale, ma di come “vendere”. Eppure, leggendolo, potresti trovare numerose idee per te stesso, per imparare a valorizzarti nella tua carriera e non solo, dimostrando la tua personalità. Vivere o sopravvivere? A te la scelta!
Ecco le coordinate: Seth Godin, La Mucca Viola, Serling & Kupfer, 213 pagine, € 14,50
Ma non è finita qui, ho un regalo per te, una breve storia da leggere. E non ci crederai, ma ha per soggetto due contadini e… una mucca. Buona lettura!
Una metafora per comprendere il pericolo della resistenza al cambiamento.
La storia
Un monaco durante il suo pellegrinaggio venne ospitato da una famiglia di contadini.
Gli offrirono un pezzo di formaggio e un po’ di latte, ma rimase in forte imbarazzo nel vedere che queste brave persone erano davvero poverissime.
Il monaco chiese come facessero a tirare avanti in quella capanna isolata e senza risorse di alcun genere.
La moglie del contadino rispose che, grazie ad una mucca che mungono ogni mattina, vendevano il latte alle famiglie che abitavano nelle vicinanze e sopravvivevano risparmiando i pochi soldi ricavati dalla vendita e mangiando un po’ di formaggio preparato con il siero.
La mattina dopo il monaco disse al contadino e sua moglie: "Ho pensato tutta la notte a cosa posso fare per voi e…vi dico di uccidere la vostra mucca subito!"
Il contadino e la moglie sorpresi dalle parole del monaco si disperarono e si misero a piangere.
Erano molto affezionati all’animale, ma sapevano in cuor loro che il monaco aveva ragione e, pur con la morte nel cuore, condussero la mucca al precipizio dietro la casa e la buttarono giù uccidendola, mentre il monaco riprese il suo viaggio.
Dopo due anni il monaco tornò a far visita alla famiglia di contadini e quello che vide una situazione completamente diversa: al posto di una fattoria diroccata c’era una bellissima villa con giardino, allevamenti di animali, frutteti, orti e un bellissimo lago dove nuotavano pesci di ogni genere.
Quando il capofamiglia vide il monaco lo abbracciò in lacrime ringraziandolo del suo consiglio che gli aveva cambiato la vita…
Venne accolto dai padroni di casa e gli fu offerto ogni ben di Dio. Sorpreso e felice che questi contadini avessero stravolto fino a quel punto il loro tenore di vita chiese di raccontargli come avessero fatto.
Da quando non c’era più la mucca, ogni mattina, si alzavano con la forte motivazione di doversi trovare un modo per guadagnarsi da vivere, e questo gli permise di conoscere gente nuova e affrontare situazioni che furono il motivo della loro fortuna.
Il capofamiglia non si era infatti mai reso conto che la mucca non gli permetteva di vivere ma solo di sopravvivere!