C’è un giovanissimo calzolaio, qui a Firenze, Niccolò, in quella che dal 2016 ha battezzato come “Antica Calzoleria”, celebrando l’artigiano che proprio in quel fondo lo aveva preceduto per ben 60 anni. Lo chiamano “chirurgo delle scarpe” ed è rinomato per sapere portare a termine lavori anche particolarmente difficili. La sua storia mia ha fatto venire in mente un libro poco conosciuto che ho letto tempo fa, un piccolo testo, scritto prima che la seconda guerra mondiale scoppiasse, quasi avvertendone l’avanzata travolgente, in parte a volerla scongiurare.
“Lettera ai contadini sulla libertà e la pace” è un saggio di Jean Giono, uno scrittore impareggiabile quando si tratta di descrivere la natura, qui alle prese con un’idea moderna quanto improbabile di un mondo fatto di soli contadini, accompagnata dall’augurio a tutti di imparare a vivere la vita con semplicità e armonia, trovando la pace con l’ambiente naturale. In parole povere: vive bene (meglio) e più felicemente chi riesce per davvero a valorizzare ciò che ha, senza per questo doversi “accontentare” (una parola che va troppo a braccetto con la zona di comfort).
Siamo sicuri che manchi qualcosa alla nostra vita? Inseguendo i miraggi a volte rischiamo di perdere ciò che abbiamo già conquistato e che non aspettava altro che essere valorizzato.
Ed ecco che lo scrittore francese arriva a parlarci di un calzolaio di sua conoscenza, un uomo
che realizzava delle scarpe mirabili, che in poco tempo avevano acquisito una fama e una notorietà notevoli. Tutti in città desideravano calzare le sue scarpe e tutti ne elogiavano le qualità. Assalito da una domanda molto alta, decise di formare altre persone che lavorassero per lui, costruendo così una piccola bottega, un “piccolo business”, una “PMI” odierna.
Il risultato è quello che molto spesso caratterizza questi “salti”: all’aumentare della quantità e, quindi, del numero di ordini evasi, diminuisce la quantità. Un esempio che calza a pennello a molte realtà che ho conosciuto. Anche se scommetto (sulla fiducia) che Niccolò farà diversamente.
Se hai una partita Iva, se sei un libero professionista, sai benissimo che puoi basarti unicamente sulle tue forze. Sai che non hai diritto a periodi di malattia retribuiti e talvolta vivi le ferie quasi con rimorso (sbagliato! devi assolutamente ricaricarti, altrimenti saranno dolori!), puoi contare solo su te stesso. Di conseguenza non devi pensarti come un business di grandi dimensioni, ma essere realista e mettere sempre davanti la qualità alla quantità.
Parti da ciò che funziona e portalo avanti.
Perché esattamente quella è la qualità per cui le persone vogliono lavorare con te, è il motivo per cui ti hanno scelto e che ti rende insostituibile. La verità è che non hai bisogno di 100 clienti da 20 euro l’uno, puoi benissimo lavorare con 10 clienti da 200 euro l’uno. Non hai bisogno di tutti, hai necessità di avere del tempo di valore per te stesso e di concentrarti sulla qualità del tuo “prodotto”, elevandolo al massimo, sfruttando sempre al massimo il tuo potenziale.
Esci dall’idea di appartenere a una catena di montaggio, non ne fai parte.
Lavora su te stesso, costruisci il tuo brand, eleva al massimo ogni tua abilità lavorativa, lasciati sorprendere e vivi il tuo viaggio, sviluppando le tue qualità.
Sembra difficile? Contattami oggi stesso e parliamo insieme del tuo progetto, sarà emozionante cominciare un nuovo percorso!